VALUTAZIONE RISCHIO RUMORE

Le indagini fonometriche devono essere effettuate da un tecnico in possesso di idonee conoscenze nell’applicazione delle norme di buona prassi (UNI 9432, UNI EN ISO 9612 ed UNI EN 458),delle tecniche e metodologie di misura e di utilizzo della strumentazione adeguata, secondo i requisiti previsti dal D.Lgs.81/08.

Ai sensi dell’art. 190 del D.Lgs. 81/08, bisogna valutare il rischio rumore durante le effettive attività lavorative, prendendo in considerazione in particolare i luoghi e le attrezzature utilizzate e nello specifico:

– il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo;

– i valori limite di esposizione ed i valori di azione di cui all’articolo 189 del D.Lgs. 81/08;
– tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore, con particolare riferimento alle donne in gravidanza e ai minori;
– per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta e fra rumore e vibrazioni;
– tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni;
– le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori dell’attrezzatura di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in materia;
– l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore;
– il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro normale;
– le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica;
– la disponibilità di dispositivi di protezione dell’udito con adeguate caratteristiche di attenuazione.

La valutazione si dovrà eseguire in base ai criteri definiti dal D.Lgs. 81/2008 sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro. Per la valutazione del Rischio Rumore, inoltre, si deve tenere conto delle “Indicazioni operative” fornite dall’ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro) e dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle
Regioni e delle Province autonome.
Si devono, inoltre, prendere a riferimento le seguenti norme tecniche:

  • Norma UNI 9432:2011, Acustica. Determinazione del livello di esposizione personale al rumore
    nell’ambiente di lavoro.
  • Norma UNI 9612:2011, Acustica. Determinazione dell’esposizione al rumore negli ambienti di lavoro.
    Metodo tecnico progettuale
  • Norma UNI EN 458:2005, Protettori dell’udito. Raccomandazioni per la selezione, l’uso, la cura e la
    manutenzione.

Nella valutazione si deve tenere conto anche informazioni di carattere qualitativo fornite dal RSPP, dal Medico